Siamo a Firenze, Piazza Alberti, al secondo giorno di RADD1, primo evento organizzato da ADDItalia, tenutosi il 28 e 29 Maggio 2022. Paola Dadone di Genova Parkour ha raccolto le parole di Diana Bruno e Antonio Gallizzo, rispettivamente presidente e vicepresidente di ADDItalia.
P: “Diana, ci racconti che cos’è ADDItalia, come è nata, da dove è nata, con quale esigenza o desiderio da parte vostra?”
D: “ADDItalia è un ente del terzo settore. Formato da associazioni già presenti nel territorio un po’ in tutta Italia. Siamo ADD Academy Firenze, Milano, Umbria, Wallsurfers di Montebelluna, Moveway di Latina e Pomezia e il gruppo Muvt di Matera. Siamo ancora piccoli, appena nati; è un progetto però a cui lavoriamo già da cinque anni. L’idea è quella di continuare a diffondere e praticare la disciplina dell’ADD il più possibile aderente, e svilupparla anche, alla pratica originale degli Yamakasi.”
P: “Antonio ci racconti cos’è successo questo weekend? Cos’è questo “RADD1” che hai sulla maglietta?”
A: “RADD1”, già nel nome, dice che la nostra intenzione è che questo sia il primo di una serie di eventi. In che forma e in che modo vedremo poi nel corso degli anni.
Quello che è successo in questo weekend è che abbiamo radunato tutte le associazioni che fanno parte ad oggi di ADDItalia, più quelle due o tre realtà che hanno mostrato interesse ma che non hanno fatto in tempo ancora a iscriversi o hanno dovuto aspettare, o che sono state invitate con una partecipazione un pochino meno numerosa per questioni organizzative. Le abbiamo radunate e abbiamo cercato di creare un primo evento che facesse rete, che fosse occasione sia di condividere le proprie esperienze, dando la possibilità a coach da tutta Italia di insegnare e di portare i propri allievi, sia di mettere in relazione le diverse competenze presenti; infatti abbiamo fatto una cosa abbastanza inusuale: uno spazio in questo evento è stato dedicato ad una parte più “teorica”, in cui abbiamo parlato del tema degli infortuni. Paolo di ADD Academy Firenze e Diana di ADD Academy Milano hanno introdotto l’argomento, poi abbiamo discusso, ognuno portando le proprie esperienze ed è stata un’occasione di crescita e anche di dare qualcosa indietro da parte dei ragazzi che in genere sono più abituati a ricevere lezione.
In generale abbiamo fatto due giorni di allenamenti intensi, pesanti, condiviso anche momenti importanti. Contemporaneamente abbiamo dato la possibilità ai coach delle varie realtà di esprimersi e mostrare quelli che sono i metodi, i progetti che portano avanti sulla pratica di solito coi propri corsisti, con tutti gli altri. Questo ha dato modo a tutti di portarsi a casa qualcosa di diverso dal solito. La parte finale l’abbiamo lasciata con un po’ di allenamento libero col supporto dei coach.
L’idea non era solo quella di permettere agli insegnanti di portare metodi e sessioni diverse, ma anche di permettere ai ragazzi stessi di sentirsi parte di quella che è una rete. È stato anche un modo di ringraziare chi ha deciso di investire sulla nostra realtà in una fase così embrionale. Di dare qualcosa indietro, di dire: “Ok, ci siamo costituiti e la prima cosa che facciamo è un raduno, come si faceva sempre prima, e magari si tende a fare un pochino meno ultimamente.”
P: “Antonio, quali sono gli obiettivi e le prospettive future dell’Associazione? Cosa avete in mente?”
A: “Chiaramente abbiamo tanti progetti in mente e quando nasce una realtà del genere un pochino le cose le si vedono strada facendo.
Diciamo che uno dei primi obiettivi che ci siamo posti è quello di mettere in comunicazione le diverse competenze che ci sono all’interno del progetto. Ad esempio sarebbe bello che se una realtà dovesse necessitare di un certo tipo di competenza, possa trovare in ADDItalia un luogo in cui cercarla. Ci piacerebbe poi avere una serie di occasioni di ritrovi ricorrenti. “RADD1” appunto tiene in sé l’idea di avere edizioni future. Sarebbe bello spostarci anche sul piano formativo, in tutte le forme che questo può avere. Insomma, tra formazione, condivisione di competenze, progettualità varie, sono tante le cose che si possono fare; inoltre vorremmo dare un supporto che sia anche burocratico e gestionale sul piano nazionale, uscire dai progetti solo cittadini, offrire un’assistenza alle realtà che fanno parte di ADDItalia nell’interfacciarsi con le istituzioni. Fare rete in questi termini e poi vedere strada facendo, dalle energie che ci sono e da quanto ognuno decide di investirci. Non ci vogliamo precludere nulla da questo punto di vista.”